#Career – Il turismo 3.0: l’importanza della formazione

Il modo di scegliere, organizzare, viaggiare e fruire di un’esperienza turistica è cambiato moltissimo negli ultimi anni. Basti pensare a un caso come quello di Remote Tourism, l’iniziativa che ha permesso alle persone di tutto il mondo di viaggiare e visitare le Isole Faroe a marzo 2020, proprio mentre non ci si poteva muovere da casa a causa del lockdown per fronteggiare la pandemia di Covid-19.

Dunque in un mondo sempre più complesso, globalizzato e iperconnesso, è emersa nel settore turistico l’esigenza di nuove figure professionali dalle competenze diversificate e un approccio trasversale e creativo.

Secondo il rapporto del 2022 dell’Osservatorio sul mercato del lavoro del turismo in Italia, il settore commercio e turismo occupa più lavoratori dell’intera industria manifatturiera e può contare su una forza lavoro sostanzialmente giovane. Circa il 58% dei dipendenti ha meno di quarant’anni e il 35,25% meno di 30.

Dalla richiesta di nuove figure professionali del turismo è nata la necessità di creare nuovi e sempre aggiornati percorsi formativi completi, che abbraccino tutti gli ambiti più strategici: il turismo culturale, il turismo enogastronomico, il turismo sportivo e del benessere, il turismo di prossimità.

L’obiettivo è: formare i nuovi lavoratori del turismo del futuro, di cui in ogni ambito del settore turistico c’è oggi tantissima richiesta.

Il cambiamento nel turismo ha dunque reso necessari servizi e capacità comunicative adeguate per incentivare l’incoming turistico.

In questo contesto si inserisce quindi il lavoro dell’Accademia del Turismo di Fondazione Campus, che grazie ai corsi di laurea triennale e magistrale permette di formare personale adeguato e al passo con il cambiamento per poter lavorare in tutti i settori del turismo.

“E’ grazie a corsi come questi che nascono così nuovi manager e professionisti del turismo, che sanno e devono utilizzare il pensiero laterale, conoscere tutti gli strumenti e i canali digitali, avere dimestichezza con il marketing esperienziale, con la sostenibilità e padroneggiare le regole dello storytelling. E questa è solo una sintesi dei tanti sbocchi professionali a corredo della vasta scelta lavorativa che un’istruzione come questa permette di scegliere” racconta Federica Nannini, responsabile del Career Service alla Fondazione Campus di Lucca.

Nascono così figure come il destination manager, un vero e proprio consulente a cui si affida la valorizzazione e promozione turistica di un territorio. “Il suo lavoro è individuare e colmare una carenza nell’offerta, promuovere mete rimaste sconosciute”, spiega Federica Nannini. “La sua importanza è incommensurabile in un Paese come il nostro, dove l’offerta turistica è incredibilmente variegata, ancora in gran parte da ottimizzare”.

Tuttavia qualsiasi sia lo sbocco professionale che viene scelto nel turismo, le parole d’ordine sono: formazione e specializzazione. Nel turismo 3.0 questo vale anche per mestieri tradizionali come la guida o l’albergatore. Soprattutto negli ultimi anni si è manifestata l’esigenza di avere nell’organico personale sempre più formato e specializzato per poter soddisfare la richiesta di un turismo sempre più esigente e preparato. È proprio con questi obiettivi che Fondazione Campus presenta i corsi di laurea in turismo con due appuntamenti: il 20 febbraio alle ore 10, presso la sede in via del Seminario Prima, con l’open day del Corso di Laurea Triennale in Scienze del Turismo e il 27 febbraio alle ore 11, online, con l’open day del Corso di Laurea Magistrale in Progettazione e Gestione dei Sistemi Turistici Mediterranei.

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