#Alumni. Salvatore Veca: il ricordo degli studenti

Pubblichiamo alcune riflessioni e alcuni pensieri raccolti nella comunità studentesca per ricordare con affetto il Professore e Presidente di Fondazione Campus Salvatore Veca, scomparso lo scorso 7 ottobre. Il cui ultimo regalo al Campus sono le parole racchiuse in questa sua intervista.

ANNALISA TURTURIELLO – Lettera di una Studentessa al Contrario
È il 2003 quando, dopo tanti anni trascorsi all’Estero per conto di Alpitour, decido di far rientro in Italia. Con la convinzione che la mia esperienza sul campo fosse sufficiente a garantirmi una brillante carriera anche in Patria. Ma è solo iscrivendomi all’allora neonata Facoltà di Scienze del Turismo, presso la Fondazione Campus di Lucca, che comprendo di essere completamente a digiuno su molteplici materie. Al timone di quella Nuova Arca della Sapienza un Grandissimo Condottiero che oggi, purtroppo, ci lascia: il Presidente, nonché Filosofo e Professore, Salvatore VECA. A Lui non solo vanno i miei più sentiti ringraziamenti per tutte le preziose nozioni trasfuse, ma la promessa di perseguire sempre più un Turismo, Post Pandemia, come lo avrebbe voluto lui: Responsabile!
“Un turismo in cui il ruolo centrale del viaggio sarà definito dalla bellezza di piccole e grandi scoperte da fare lentamente, in silenzio, in punta di piedi, attenti a non disturbare, disposti ad ascoltare, incontrare, accogliere. Perché, come diceva Marcel Proust, un vero viaggio non è cercare nuove terre ma avere nuovi occhi”.

SERENA DE FRANCESCHI
Noi tutti, Studenti e Alumni dei corsi di laurea in Turismo della Fondazione Campus, vogliamo ricordare il nostro illustre presidente Salvatore Veca: con il suo pensiero e la sua presenza, egli ci ha ricordato come sia importante condividere le nostre conoscenze e competenze e metterle al servizio della cura e della crescita della cultura del nostro Paese.

IVANO FUCCI
Salvatore Veca per me è stato una delle prime persone che ho visto quando sono entrato al Campus e il suo discorso iniziale fu uno dei motivi che mi spinsero a scegliere la Fondazione Campus come luogo per la mia formazione universitaria. Durante ogni apertura di anno accademico il suo intervento era sempre il momento che attendevo di più, per ascoltarlo e ascoltare le sue visioni del mondo in quanto definiva il viaggio come filosofia per crescere, per comprendere sempre di più quello che non conosciamo. Il che mi ha spinto tantissimo a seguire questa filosofia: ancora oggi il viaggio è l’unico modo per far terminare le guerre, il modo migliore per conoscere l’ignoto. Ricordo, in un periodo in cui ho svolto il ruolo di rappresentate degli studenti, la passione che trapelava dai suoi occhi durante il lavoro: una persona che mancherà tantissimo, ma la sua memoria rimarrà sempre indelebile.

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