#Focus – Turismo dei musei. Arezzo Città dell’oro ha il suo museo nella sede del Palazzo di Fraternita

Un traguardo importante per la città di Arezzo che ha annunciato ufficialmente l’apertura del Museo dell’Oro nella sede del Palazzo di Fraternita, grazie alla collaborazione della Regione Toscana e alla sinergia tra Comune di Arezzo, Camera di Commercio, Fondazione Guido d’Arezzo e Arezzo Fiere e Congressi. Spiega il governatore Eugenio Giani: “L’inaugurazione del Museo dell’Oro consentirà a tutti di apprezzare la Collezione Oro d’Autore, di proprietà della Regione Toscana dal 2019. Questo museo arricchisce l’offerta culturale di Arezzo e dà spazio, valore e rilancio a una grande tradizione artigiana aretina che ha accompagnato la vita della città nei millenni, fin dalla civiltà etrusca. Di questa lunghissima tradizione è erede e specchio questa collezione. Sarà il nuovo biglietto da visita dell’identità della città, capaci di integrarsi perfettamente con l’offerta espositiva complessiva”.

Come racconta anche il Presidente della Camera di Commercio Arezzo-Siena, Massimo Guasconi: “Arezzo può essere considerata la capitale italiana dell’oreficeria e della gioielleria. Sono infatti oltre 1200 le aziende attive nel territorio provinciale, concentrate soprattutto nel capoluogo, e oltre 7.600 gli addetti diretti ai quali vanno sommati gli occupati dell’indotto. Per troppi anni questo primato non ha mai trovato visibilità se non in occasione degli eventi fieristici organizzati nel polo espositivo, fino alla creazione del Museo dell’Oro. Museo che raccoglie una collezione di pezzi unici realizzati dai più importanti artisti e stilisti contemporanei”. I gioielli esposti, pezzi unici raffinati e straordinari, testimoniano l’abilità e la maestria degli artigiani nella realizzazione di piccole opere d’arte, ispirate dalla creatività di artisti e designer internazionali quali Venturino Venturi, Pietro Cascella, Salvatore Fiume, Bruno Munari, Arnaldo e Giò Pomodoro.

La riapertura del Museo costituisce un esempio positivo di sinergia tra Enti, che permetterà anche la promozione delle produzioni di alta qualità della gioielleria della città e darà sostanza al suo essere Città dell’oro. Unire la tradizione orafa aretina all’originalità dell’arte contemporanea, con lo scopo di dare nuova linfa a un settore imprenditoriale icona della città di Arezzo, questo il leit motiv che nel 1988 mosse l’idea di Oro d’Autore: Materiali e progetti per una nuova collezione orafa, ad oggi protagonista assoluta del Museo dell’Oro. Una collezione unica nel suo genere che ha saputo negli anni attrarre l’interesse di tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone, e la curiosità artistica di nomi di rilevanza internazionale come Lynda Benglis, Mario Botta, Dan Friedman, Milton Glaser, Michael Graves, Marya Kazoun, Marta Minujin, Ugo La Pietra, Alessandro Mendini, Bruno Munari, Ettore Sottsass jr, Guido Venturini e molti altri arrivando a coinvolgere anche il mondo della moda.

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