#Focus – Turismo del vento. Pale eoliche e turismo sostenibile in Val di Cecina, sul Monte Colombo, nel Mugello, a Scansano e a Santa Luce

Dalle montagne liguri affacciate sul mare a Matera, dalle colline moreniche di Verona al Fortore molisano, seguendo le colline toscane e siciliane, le aree interne e i piccoli paesi abruzzesi, molisani e campani. Alla scoperta dell’innovazione con il primo impianto eolico in mare a Taranto e il primo parco cooperativo a Gubbio, fino alle torri e alle installazioni artistiche nell’altopiano dell’Ogliastra: il turismo è spinto dal vento nella seconda edizione della Guida turistica dei Parchi Eolici Italiani di Legambiente.

Nel 2022 arrivano a diciotto i parchi eolici mappati in undici regioni italiane, raccontati in un volume e sul sito parchidelvento.it con cartine interattive e informazioni turistiche. Un progetto inedito del cigno verde, la prima guida al mondo dedicata al turismo eolico: l’obiettivo è invitare a scoprire territori affascinanti, spesso esclusi dai circuiti turistici più frequentati, osservando da vicino le moderne macchine che producono energia dal vento, indubbiamente tra i laboratori più interessanti della transizione energetica. Informazioni sui luoghi più suggestivi e su come arrivarci, sulle caratteristiche degli impianti e sui percorsi e sentieri che li attraversano, consigli su dove andare a mangiare e dormire, insieme a storie curiose e aneddoti sui territori: sono tanti gli spunti offerti dalla guida di Legambiente per un weekend e una gita fuori porta, da percorrere a piedi, in bici o a cavallo tra sentieri sterrati e tratturi, strade locali.

“In questo periodo si parla molto di rinnovabili. – spiega Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente -. Su queste bisogna puntare per rendere il nostro sistema energetico libero da carbone, petrolio e gas e da qualsiasi dipendenza dall’estero. Si discute molto anche del tema di come integrarle al meglio nel paesaggio, specie in un Paese come l’Italia, ricco di risorse culturali e ambientali. Questa guida racchiude esempi virtuosi che dimostrano che l’eolico può essere fatto bene e integrarsi perfettamente nel paesaggio, con il consenso delle comunità e diventando un valore aggiunto anche in chiave turistica. Per questo è necessario far crescere gli impianti a terra e in mare, con procedure che premino la qualità e la partecipazione dei territori”.

In Toscana ce ne sono 5. Si comincia con il Parco Eolico Vento di Zeri (Massa-Carrara), un impianto sul Monte Colombo, a un’altezza compresa tra i 1.100 e i 1.300 metri, nel territorio della Lunigiana. “Faggete, castagneti, praterie montane di varie estensioni e pascoli caratterizzano l’area. Borghi immersi tra le vallate, silenzi di montagna, accompagnati da paesaggi mozzafiato, ritmi di vita antichi e bizzarre storie da raccontare”. Passando, poi, per il Parco Eolico Carpinaccio nel Comune di Firenzuola (Firenze): inaugurato a Dicembre 2012, l’impianto è costituito da 17 macchine da 800MW, per un totale di 13,6 MW. Il progetto si colloca in “un’area appenninica con una vista che spazia sui crinali e i boschi del Mugello. Nel parco è stato realizzato un percorso didattico per le scolaresche e i visitatori”. Segue il Parco Eolico Santa Luce in Provincia di Pisa: “Il parco si trova in un’area boschiva, attraversata da strade e sentieri pedonali. In questa dimensione di turismo lento merita senz’altro una visita la Riserva regionale di Santa Luce, che include al suo interno un lago realizzato dalla azienda Solvay negli anni ‘60 come bacino di raccolta idrica”. La riserva è gestita dalla Lipu ed è un paradiso del birdwatching, “si contano circa 200 specie diverse di volatili, l’area è un corridoio ecologico nelle rotte migratorie per i grandi veleggiatori che arrivano a primavera e ripartono a fine estate”.

E, ancora, il Parco Eolico Montecatini Val di Cecina in Provincia di Pisa: “Il parco eolico è composto da un totale di 11 turbine modello LTW77 da 1,5 MW con una potenza complessiva di 16,5 MW e una produzione media annua di energia pulita di circa 30mila MWh in grado di coprire il consumo medio di circa 11mila famiglie e che evita l’emissione di oltre 22 mila kg di CO2 all’anno”. Pievi millenarie, dolci colline, sterminate distese di cipressi, architetture rinascimentali e “naturalmente borghi medioevali, bellissimi, circondati da alte mura o da antichi torrioni dalla cui cime si possono ammirare scorci memorabili”. Infine, ecco, il Parco Eolico Poggi Alti nel Comune di Scansano (Grosseto): “Posizionato su dei crinali di colline ad un’altezza di circa 600 metri sul livello del mare, dal percorso interno al parco dove si trovano cartelloni didattici si può godere di una vista che spazia dal mare al monte Amiata”.

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