#IoSonoCampus. Quella vitale necessità di sentirsi altrove: etica ed estetica del viaggio

 

Il futuro del turismo deve essere ridefinito, ridisegnato, ripensato. Due giornate di lavoro, 55 relatori italiani e stranieri, la collaborazione di Organizzazioni Internazionali come il Parlamento Europeo e l’Istituto Europeo degli Itinerari Culturali Europei, oltre 2500 partecipanti: questi i numeri dell’edizione 2020 del Meet di Lucca, meeting internazionale di itinerari culturali e destinazioni di eccellenza. Al centro delle nuove esperienze di viaggio, ci sono esigenze, concetti e parole che parlano di rigenerazione, intesa come recupero, riutilizzo e nuove destinazioni, di sostenibilità, non solo nell’accezione ambientale, ma anche finanziaria, etica e del benessere, di comunità per connotare tutte quelle relazioni e connessioni che caratterizzano le nuove forme di turismo e di accessibilità: tecnologie, risorse economiche e fruibilità turistica per persone con esigenze speciali. Si parla, quindi, di turismo di comunità che rappresenta uno dei nuovi approcci alla progettazione turistica, che coinvolge i borghi e le aree interne all’insegna della sostenibilità, della sicurezza e dello sviluppo anche in funzione di servizi come la connessione alla rete. Con particolare attenzione all’implementazione delle nuove tecnologie per valorizzare il patrimonio culturale. Tecnologie come la realtà aumentata: il professor Frank Miele, York University e Ryerson University, Toronto, Canada, ha rivelato come questa tecnologia crescerà da 6 a oltre 158 miliardi di fatturato in 5 anni.

Ci sono, soprattutto, parole che parlano di una nuova visione legata all’etica. Come i valori che gli Itinerari Culturali Europei sono in grado di esprimere per ripensare il turismo mettendo al centro persone, bellezza, cultura, innovazione, dialogo interculturale e interreligioso, democrazia e diritti umani per un’esperienza sostenibile e di qualità. Sono 40 gli itinerari riconosciuti dal Consiglio d’Europa e presentati al Meet di Lucca e 28 di loro passano dall’Italia. Come l’European Route of Historic Gardens, l’itinerario europeo dei giardini storici, un patrimonio artistico e naturale che genera un’offerta culturale e turistica di alta qualità di cui fanno parte in Italia la Reggia di Caserta, Villa d’Este a Tivoli, i Giardini di Boboli a Firenze e il Giardino storico Garzoni a Collodi. O come la Liberation Route, la cui rappresentanza in Italia è gestita dal Comune di Lucca, che tocca il tema della II guerra mondiale: un modo diverso di fare turismo in grado di generare un coinvolgimento emozionale forte. Il progetto ha tra gli obiettivi principali la promozione dei siti della memoria e un’offerta culturale e turistica per l’accessibilità ai luoghi che hanno conosciuto gli avvenimenti della Seconda Guerra Mondiale. Un altro esempio importante è quello che riguarda l’European Route of Industrial Heritage che si basa sul recupero di vecchi edifici industriali come luoghi di cultura e di racconto e che annovera solo in Toscana circa una ventina di siti aderenti per celebrare sia le comuni radici culturali europee sia le specifiche diversità, promuovendo al contempo il patrimonio industriale europeo.

Al Meet di Lucca sono anche state presentate le nuove candidature per gli Itinerari Culturali Europei, come Il Cammino del Pane, un percorso che mette in rete tutti quei territori che hanno in comune il pane come elemento di congiunzione e mediazione culturale, turistica e sociale in grado di unire i popoli, le comunità e i territori. Un viaggio esperienziale, enogastronomico e antropologico che valorizza le identità sociali, culturali e produttive. Medfort promuove, tutela e valorizza, invece, il patrimonio d’interesse storico e artistico riferito in particolare alle architetture militari, ai sistemi difensivi e al patrimonio fortificato, con attenzione verso il recupero sociale e culturale di vecchi edifici. Ulisse, la rotta del mito, coinvolge sette paesi e prende le mosse dal racconto di Omero, incarna la volontà dell’uomo di conoscere e di spingersi oltre. La Via Europea della Fiaba si propone, infine, di collegare i parchi tematici e i centri culturali che hanno come protagonisti i personaggi delle storie per l’infanzia attraverso opportunità ludiche e formative. Il tutto configurato in un ecosistema progettuale per il futuro del turismo che sappia unire l’estetica del viaggio con quell’etica che dovrà segnare il post pandemia non come ritorno alla normalità ma come rigenerazione verso una nuova visione del mondo che abitiamo.

Ecco, parola per parola, la sintesi del Meet Tourism Lucca. Per addetti ai lavoro ma anche per turisti che vogliono tornare ad essere viaggiatori.

Formazione – Per lavorare sul turismo di domani, non occorre solo cambiare i paradigmi, occorre formare nuove sensibilità, per questo è fondamentale lavorare sulla trasversalità e l’interdisciplinarietà delle competenze (soft skills). Meet Tourism Lucca e Campus hanno proposto di ospitare la prima edizione della National Academy degli itinerari culturali, in accordo con l’lstituto Europeo di Lussemburgo. Un “master” di formazione e perfezionamento per tutti gli itinerari italiani già riconosciuti e per i nuovi candidati.

Nuove tendenze – La nuova domanda sarà legata al turismo della salute, inteso come stato di benessere psicofisico. Il turismo come viaggio di scoperta, diventa anche viaggio interiore alla scoperta di sé e quindi si unisce al tema del “ben-essere” fisico, culturale, spirituale, enogastronomico. Il turismo sarà prevalentemente open air, diffuso e più sostenibile perché i viaggi saranno individuali o si faranno in piccoli gruppi e quindi più a misura del nostro territorio.

Turista – Il turista psicometrico che vuole ritrovare nella vacanza il suo mondo non è più così di moda, è più attuale un turista allocentrico che cerca qualcosa di diverso da sé e che vuole contaminarsi, co-narrare e co-progettare privilegiando luoghi all’aperto, in modo consapevole e prestando attenzione alla comunità, alla qualità dei servizi e rispetto della qualità ambientale, attento a valutare il suo impatto sulle destinazioni che visita.

Digitalizzazione – È necessario mettere a disposizione di tutti (anche nelle aree più remote) il diritto di accesso alla rete, fondamentale per organizzare un turismo digitale dove il viaggiatore sia attore e protagonista del suo viaggio, protagonista non di un turismo statico, ma di una dinamicità partecipativa, dove anche il visitatore porta le proprie conoscenze e diventa egli stesso promotore del proprio viaggio. Tra l’implementazione delle nuove tecnologie, la più adatta per il patrimonio culturale è la realtà aumentata, fondamentale per aver contenuti accattivanti.

Il valore economico – È fondamentale generare economia attraverso i valori. Il nostro paese ha una biodiversità culturale enorme che deve produrre valore, sia culturale che economico. Il turismo sostenibile si lega direttamente alla valorizzazione del patrimonio diffuso.

Accoglienza – Il turista è sempre meno turista e sempre più cittadino. Per questo il sistema turismo deve essere sempre più attento ai bisogni reali del visitatore. È necessario sviluppare una capacità di accoglienza diffusa che parta dalla consapevolezza dei cittadini, passando dagli operatori turistici per arrivare alla gestione degli spazi urbani: i turisti sono una ricchezza e devono essere ben accolti ad ogni tipo di livello.

Bellezza – Il valore dell’estetica deve essere rivalutato e rinnovato, sarà un aiuto importante per ritrovare una forma di equilibrio. Il diritto alla bellezza dovrebbe essere un elemento fondante dell’identità nazionale. Per una rinascita che ponga l’accento sulla centralità dell’uomo, sulla sua armonia e il suo tendere verso la bellezza; come recita la campagna di promozione della Regione Toscana, ‘Toscana, Rinascimento senza fine’, il concept studiato da Toscana Promozione Turistica, in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana, che richiama l’orazione De hominis dignitate di Pico della Mirandola, ritenuto un “manifesto” del Rinascimento.

Comunità – Si riparte dalla centralità delle persone. La crescita del turismo dei borghi e nelle aree interne passa da accoglienza e dalla rinascita delle comunità. I borghi infatti non devono essere belle bomboniere, ma centri attivi e “vivi”, dobbiamo mantenere le imprese e i cittadini perché l’attrattività dei territori è strettamente collegata alla vivibilità ed all’autenticità.

Sostenibilità – È il fil vert che sottende trasversalmente tutte le tematiche, elemento fondante per i nuovi stili di vita: dal cohousing nei borghi al recupero del patrimonio dismesso, dal divario digitale alla fruizione turistica delle aree interne o marginali, agli investimenti sulla mobilità sostenibile e leggera.

Accessibilità – Dovrebbe essere naturale progettare strutture accessibili e non essere percepito come un mero problema. La centralità delle persone è un valore aggiunto. Anche qui i valori diventano strumento per generare valore economico i dati parlano di 120 milioni di persone solo nell’ambito europeo hanno difficoltà a muoversi e 1 europeo su 6 ha difficoltà di accessibilità. L’obiettivo ideale è quello di un’ accessibilità universale, non solo legata all’assenza di barriere architettoniche, ma al dialogo interreligioso ed interculturale ed intesa anche come accessibilità alle risorse a e al digitale.

 

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