#Focus – Turismo e vino. Made in Tuscany: il record dell’agroalimentare toscano e il grande jazz a Montalcino

Le stelle del jazz mondiale festeggiano 25 anni di Jazz & Wine in Montalcino: dal 19 al 24 luglio, nella città del Brunello, torna il festival che unisce la grande musica jazz e il vino di qualità. Conosciuto e apprezzato a livello internazionale, da un quarto di secolo Jazz & Wine richiama i più importanti artisti da tutto il mondo.

Un settore, quello vinicolo che, in Toscana, assieme all’agroalimentare, è sempre più un vettore di export e turismo. Il Made in Tuscany all’estero batte, infatti, un nuovo record: dopo aver sfiorato di poche decine di migliaia di euro i 3 miliardi di euro di esportazioni nel 2021, cifra che non avrebbe alcun precedente nella storia, il primo trimestre conferma l’ottimo andamento delle esportazioni di cibo, vino, olio e prodotti agricoli all’estero con un balzo del 19%. È il salto più alto fino a qui mai registrato nei primi tre mesi dell’anno. A dirlo è Coldiretti Toscana sulla base dei dati sul primo trimestre diffusi dall’Istat. “La performance del primo trimestre non ci sorprende poiché conferma una curva ascendente e costante del nostro Made in Tuscany agroalimentare di qualità nel mondo. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – Tutti i principali mercati di riferimento dei nostri prodotti agricoli segnano un aumento delle esportazioni trainate principalmente dalla crescita a doppie cifre del vino e dell’olio che da soli valgono i due terzi dell’interno commercio estero”.

Nel primo trimestre del 2022 le esportazioni di vino, olio, pasta, confetture e prodotti farinacei hanno raggiunto la quota di 832 milioni di euro, 132 milioni di euro in più rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. A incidere in maniera determinante sono stati il settore olivicolo con 206milioni di esportazioni (+24,8%), più di quello vitivinicolo con 266 milioni (+19,9%). Il mercato Europeo si conferma il più importante con il 63% del totale dei volumi complessivi con la Germania, primo paese dell’area Ue con quasi 140 milioni di euro (+19%), seguita dalla Francia (+10%) con 94 milioni e dalla Spagna (+36%) con 18 milioni circa. Molto bene anche il mercato americano con gli Stati Uniti che hanno comprato 178 milioni di euro di prodotti alimentari tra gennaio e marzo con un incremento, rispetto ad un anno prima, del 18% e quello del Regno Unito, nonostante la Brexit, con quasi 60 milioni (+30%).

Alla base del successo del Made in Italy c’è un’agricoltura che è diventata la più green d’Europa con la leadership UE nel biologico a cui la Toscana contribuisce con 5.271 operatori, 463 specialità alimentari tradizionali, il primato in Italia per numero di DOP, IGP e SGT con 92 prodotti per un valore complessivo delle produzioni di 1.151 milioni di euro e con Campagna Amica la più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori. Il primato del Made in Tuscany del cibo e del vino lo rende però anche il più minacciato in un mercato globale dove il valore del falso Made in Italy agroalimentare nel mondo ha raggiunto i 120 miliardi di euro.

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