#IoSonoCampus. Il Turismo scritto su un post-it? Ospitalità, punto di vista, libertà, scoperta.

Studiare Scienze del turismo oggi significa scegliere un futuro professionale da costruire con impegno, dedizione, competenza e curiosità. Per questo #IoSonoCampus chiede agli studenti iscritti a Fondazione Campus di sintetizzare in un post-it la loro personale definizione di turismo. Che è anche il motivo che li ha spinti a intraprendere questo percorso di studi.

Il post it obbliga a una sintesi che Giulia Pagliai, di Pistoia, in questo momento sente insufficiente per descrivere il turismo, alle prese con un momento complesso e di trasformazioni come l’attuale. Ed ecco che il suo spazio espressivo si amplia fino a diventare quasi un manifesto, in cui il turismo viene definito come industria, arte, patrimonio nazionale, ma anche come esperienza individuale e soprattutto creazione di emozioni. La parola chiave intorno alla quale ruotano le diverse dimensioni del turismo è “ospitalità”, e non a caso nella nostra lingua “ospite” è sia colui che ospita, sia colui che viene ospitato, a sottolineare il profondo valore di relazione che si instaura. Conclude con un auspicio di ripartenza per l’intero settore: “sarai caduto oggi, ma ti rialzerai più forte che mai”.

Il mare, un cielo burrascoso, ma con un raggio di sole che si riflette sulle onde, e un piccolo promontorio roccioso proteso verso l’orizzonte fanno da sfondo al post it di Alex Prota, spezzino, che dalla sua terra di navigatori ed esploratori eredita lo spirito del viaggiatore, e del turismo coglie soprattutto il valore di esperienza che arricchisce e consente nuovi punti di vista sulla realtà. Una dichiarazione d’amore verso un’offerta turistica che non tende all’omologazione, ma piuttosto a valorizzare le specificità dei luoghi e delle destinazioni, insieme allo sguardo di chi viaggia.

Giada Cappellini, fiorentina, nel proprio post it appoggiato su un dipinto a olio con i colori della terra, del sole e del mare, associa con nettezza turismo e libertà, che però decide di mettere tra virgolette, probabilmente a sottolineare come la libertà a cui si riferisce prenda forma nel pensiero, nell’azione ma anche nella sua rappresentazione. Una libertà tutta da vivere e da inventare. E qui la formazione diventa essenziale per una proposta capace di interpretare anche la “libertà” di chi hai davanti.

“Avere due ali per volare e due occhi per scoprire”, e uno spazio bianco tutto da riempire, uno spazio di possibilità infinite. Questo significa turismo per Ginevra Nasello, senese, che mette in evidenza quanto fantasia, curiosità, e voglia di conoscere siano alla base del viaggiare e del visitare nuovi posti, ben attenti a cogliere tutto quello che questi luoghi offrono, perché la scoperta è il vero scopo ultimo del viaggiatore.

 

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