#Focus – Comunità. 8 giugno: Giornata Mondiale degli Oceani. Il ruolo vitale del mare per la sostenibilità e l’economia turistica.

Foto di Markus Lindner da Pixabay

La Giornata Mondiale degli Oceani ormai non può più prescindere dalle considerazioni che riguardano il cambiamento climatico che sta coinvolgendo in modo diretto alcuni dei più importanti ecosistemi marini con conseguenze anche sulla pesca e sul turismo. Scrive su Facebook il presidente della Camera, Roberto Fico: “Quella che si celebra oggi è la Giornata Mondiale degli Oceani, un momento per riflettere sul ruolo vitale di questo elemento naturale e sul dovere della collettività umana di interagire in modo sostenibile con esso, per il bene delle generazioni future e per la sopravvivenza dello stesso pianeta. La salvaguardia del mare impatta in modo significativo sulla sostenibilità e sulla qualità dell’ambiente e del clima e, al tempo stesso, crea grandi potenzialità di sviluppo per le nostre comunità”.

La Blue Economy, l’economia legata al mare e alle coste, in Italia, conta quasi 1 milione di occupati, 200 mila aziende e 47 miliardi di euro di valore aggiunto, secondo l’ultimo Rapporto realizzato dal Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne. Un settore in cui 4 imprese su 10 si occupano di servizi di alloggio e ristorazione, in grande crescita e in grado di produrre un effetto moltiplicatore su tante altre filiere produttive come quella alimentare. Un settore connesso alla delicatezza dell’ambiente in cui opera, ovvero il mare: dal rapporto Onu sullo stato di avanzamento dell’Agenda 2030 emerge la necessità di implementare urgentemente una gestione sostenibile degli oceani “per scongiurare ripercussioni a lungo termine sull’ambiente marino, causate principalmente dall’inquinamento, dal riscaldamento delle acque e dall’acidificazione dei mari. La protezione degli ecosistemi acquatici è legata a doppio filo con la sopravvivenza di almeno tre miliardi di persone che vivono a stretto contatto con mari e oceani”. Con l’aumento delle temperature del 20% più veloce della media globale e l’innalzamento del livello del mare che dovrebbe superare il metro entro il 2100, il Mediterraneo sta diventando il mare con il riscaldamento più rapido e il più salato del nostro pianeta. Il nuovo rapporto del WWF The Climate Change Effect in the Mediterranean: Stories from an overheating sea mostra i 6 principali impatti che il cambiamento climatico ha su tutta la biodiversità marina e l’entità dei mutamenti risultanti nelle principali specie ittiche e habitat con conseguenze sulla sussistenza delle comunità locali. Il WWF sottolinea la pericolosa relazione tra l’impatto climatico e le attuali pressioni umane sulla vita marina, come la pesca eccessiva, l’inquinamento, lo sviluppo antropico costiero e la navigazione che hanno già drasticamente ridotto la resilienza ecologica del nostro mare, ovvero la sua capacità di rigenerarsi.

Sempre secondo il nuovo report WWF, quasi 1000 specie aliene si sono già adattate a vivere nelle acque calde del Mar Mediterraneo e stanno sostituendo le specie endemiche, mentre condizioni meteorologiche sempre più estreme devastano fragili praterie di fanerogame marine e i banchi di corallo e minacciano le nostre città e le coste. Il WWF mostra come il cambiamento climatico abbia già trasformato, a volte in modo irreversibile, alcuni dei più importanti ecosistemi marini del Mediterraneo. È necessaria un’azione urgente per mitigare ulteriori emissioni di gas serra e per adattarsi alla nuova realtà di un mare destinato a riscaldarsi. È questo uno dei temi proposti dalla campagna GenerAzioneMarè del WWF Italia che vedrà per tutta l’estate volontari, ricercatori, velisti, sub e apneisti impegnati nella difesa collettiva del nostro Capitale Blu. Il calendario degli eventi verrà lanciato nei prossimi giorni insieme al Manifesto di Campagna con gli obiettivi di tutela per il 2021. In occasione della giornata, i presidenti delle Regioni Lazio, Umbria, Marche, Abruzzo e Toscana si incontrano in streaming per far partire il progetto L’Italia dei due Mari. Scopo dell’incontro è quello di mettere al centro del dibattito politico priorità e strategie da portare avanti dalle cinque regioni del Centro Italia sull’uso delle risorse del Recovery Fund, condividendo obiettivi e potenzialità del Next Generation Eu.

 

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